Nove poesie macrocefale extra fondenti. Ovvero, i retroscena della Mostra macrocefala
Libro d’artista, 20×14 cm
Courtesy l’artista e Placentia Arte. Photo credits – Marco Fava


Installation view di Mostra macrocefala, Placentia Arte, Piacenza. Ottobre-novembre 2016.
Photo credits – Marco Fava


Una raccolta di poesie ricopre una doppia funzione introduttiva nella Mostra macrocefala (Placentia Arte, ottobre-novembre 2016): è la prima opera che lo spettatore incontra nello spazio espositivo e ad essa spetta il compito di esplicitare le linee guida per una decodificazione critica delle opere che seguono. La scelta formale del testo teorico in versi è una dichiarazione d’intenti. Le poesie abbracciano riflessioni stratificate e schierate da cui deriva il loro carattere macrocefalo, eppure non si rinuncia a una consistenza extra fondente, “sorprendentemente facile a sciogliersi in bocca”, come si legge sul retro della copertina.

Di seguito Sulla macrocefalia del proprio operato, ultima poesia della raccolta e compendio teorico della Mostra macrocefala.


SULLA MACROCEFALIA DEL PROPRIO OPERATO
Breve trattazione sull’inquietudine che deriva
dalla presa di coscienza della macrocefalia del proprio operato.
Ci si prepara a divenir solo testa, ma il corpo poi avanza sempre.

Le eccedenze hanno sempre un sovrapprezzo.
Le sproporzioni pesano:
si spera esteticamente
nell’aiuto della luce,
nelle soluzioni in nuce.

Difficilmente vanno sprecate,
eppure le sovrabbondanze gravano
sui buoni esiti
dei pasti leggeri.

Un eccesso di ragione
non necessariamente previene il torto.

A certi scompensi tra il corpo e la mente
difficilmente si pone rimedio.
Eppure
se il corpo è troppo la testa non protesta,
ma se la testa eccede
il corpo si sminuisce.

Il troppo sentire
inebria il capo.
Tanta testa
mortifica il corpo.

Non è dunque auspicabile
secondo le leggi dettate dal corpo,
un capo prominente più del dovuto,
che sia dominante,
fatalmente arrogante.

Non si vedranno forse allora di buon occhio:
l’indole macrocefala;
l’atto di creazione macrocefalo;
la teorizzazione macrocefala
di processi inventivi macrocefali.
L’indagine macrocefala;
l’elaborazione di tattiche macrocefale;
la sopravvivenza macrocefala
in un sistema che promuove
la riduzione ai minimi termini.
La propaganda macrocefala.
L’opera macrocefala.
La mostra macrocefala.

Attecchisce facilmente nelle viscere
il giudizio universale:
di fronte alla macrocefalia del proprio operato
ci si spaventa.
Come si è giunti ad un simile strabordare?
Istinto a ritrarsi.

Riconsiderando l’apparente sventura
in termini puramente economici,
ci si soffermi
sul costo della testa che ci è toccata in sorte.
Come ce la potremo permettere?
Mento.

Sotto la luce zenitale
– se si getta uno sguardo perpendicolare
sull’orizzonte lontano –
i menti prominenti
delle teste abbondanti
stabiliscono i contorni.
Mento.
L’ombra portata al suolo
è un triangolo –
un angolo buio.
E del corpo non resta più traccia.

Mento.
Il corpo
poi
avanza sempre.